Gli esseri umani, così come la maggior parte degli animali che ci sono più familiari, esibiscono una struttura nella quale a una metà destra corrisponde una metà sinistra pressoché identica e speculare: abbiamo due gambe, due braccia, due narici, due occhi, due orecchie. Di conseguenza la simmetria bilaterale ci appare naturale, almeno per quanto riguarda l’aspetto esteriore. Va diversamente ai nostri organi interni, non necessariamente bilaterali – infatti ad alcuni individui, più o meno uno su diecimila, capita di nascere con gli organi interni perfettamente invertiti – e anche la simmetria bilaterale del cervello è solo esteriore, dato che i due emisferi svolgono funzioni diverse. In ogni caso, almeno i nostri involucri corporei sono simmetrici e bilaterali, probabilmente perché in termini evolutivi è più vantaggioso: un veicolo deve mantenere un equilibrio saldo; non a caso, a parte il sidecar e la proa, anche i nostri mezzi di trasporto hanno una simmetria bilaterale.
Esistono anche simmetrie non bilaterali. Per esempio i lombrichi sono anellidi, hanno una metameria, una struttura che si ripete ad anelli; e i celenterati e gli echinodermi hanno una simmetria raggiata: la struttura di una stella marina si espande idealmente dal centro verso l’esterno, mentre ogni tentacolo presenta a sua volta una simmetria bilaterale.
Ma esistono anche animali asimmetrici. La chiocciola, per esempio, sviluppa l’elica del guscio lateralmente, come altri molluschi che sviluppano una conchiglia. Che accada a destra o a sinistra lo decide l’ereditarietà, almeno – hanno accertato gli studi – per la Lymnaea stagnalis, e quindi probabilmente per tutti gli animali di questo tipo.
L’asimmetria non riguarda solo animaletti molli e strani, ma anche il becco dei crocieri, gli uccelli conosciuti anche come loxia: la loro mascella si incurva verso l’alto a destra, mentre la mandibola si curva in basso a sinistra, e insieme formano la croce da cui l’uccello prende il nome. Il becco è lo strumento di precisione con il quale il crociere svolge l’attività su cui si basa la sua dieta: estrarre pinoli. Non è invece chiara la funzione del becco storto del beccostorto, che lo ha completamente inclinato a destra; forse lo usa per cercare larve e piccoli insetti negli anfratti delle rocce, ma attualmente questa è solo una speculazione.
Il barbagianni, dal canto suo, ha le orecchie disposte in modo asimmetrico in senso verticale – il sinistro è più in alto della linea degli occhi, il destro più in basso – e questo gli permette di collocare con maggiore precisione la provenienza dei suoni nello spazio: se sei un predatore volante si tratta di una risorsa di una certa utilità.
L’asimmetria sembra decisamente in voga in mare. Tra i crostacei spiccano il granchio violinista con la sua chela enorme, quasi la metà del suo peso complessivo, e il paguro, che usa il braccio forzuto come porta della conchiglia quando vi si ritira; il gambero pink floyd e il gambero pistolero fanno schioccare le loro gigantesche chele destre – di colore rosa fiammante, quella del pink floyd – producendo un suono di oltre duecento decibel capace di stendere i pesci di cui si cibano. Anche i cetacei hanno il loro carico evolutivo di asimmetrie. Il corno del narvalo è in realtà un dente appartenente al lato sinistro della mandibola e gli serve per stordire le prede: lo ha stabilito un filmato del 2017, dopo che per lungo tempo ci si era sperticati in ipotesi sulla sua funzione senza trovare una soluzione all’enigma. E il capodoglio ha le narici asimmetriche: la destra serve agli organi fonatori e la sinistra sfiata l’acqua dal dorso.
Ma niente di tutto ciò è lontanamente paragonabile al caso dei pesci piatti. Del resto la sogliola la conosciamo bene e sappiamo che non ha un bell’aspetto. Il fatto è che i pesci piatti, appena nati, presentano la stessa simmetria bilaterale dei pesci affusolati, come il pesce rosso o la trota. Da adulti però, vivranno adagiati su un fianco, sul fondale marino, e sarebbe piuttosto scomodo starsene con un occhio schiacciato sulla sabbia; così, nel corso dello sviluppo, quell’occhio inizia a spostarsi, curvando sopra la testa fino a posizionarsi sullo stesso lato dell’altro occhio, in un modo che difficilmente può esser definito armonico; in alcuni casi, quelli in cui la pinna dorsale – che sta per diventare laterale – è già cresciuta abbastanza da ostacolare la migrazione, l’occhio passerà da una parte all’altra attraverso la testa. In questo modo il pesce piatto adulto potrà vigilare con entrambi gli occhi sul fianco “di sopra”, restando adagiato sul fianco “di sotto” come se fosse il ventre, e si ritroverà con la bocca praticamente sulla guancia, diventando un tentativo vivente e un po’ approssimativo di imitare una simmetria che non gli appartiene, una creatura corretta in corso d’opera, come il disegno di un profilo che poi si è deciso di trasformare in un ritratto frontale.
A proposito. Nemmeno l’essere umano sfugge all’asimmetria: la distinzione di funzioni tra i due emisferi del nostro cervello è l’eredità di un’antichissima torsione assiale, testimoniata anche dal fatto che il nostro volto è spostato verso sinistra rispetto alla linea mediana tra le orecchie. Nei bambini piccoli questa asimmetria è quasi visibile. L’ipotesi è che l’antenato di tutti i vertebrati sia stato protagonista di uno slittamento simile a quello che affligge la povera sogliola. In altre parole il nostro naso e i nostri occhi sono spostati rispetto alle nostre branchie, cioè le orecchie. La prossima volta che guardiamo una sogliola, non pensiamoci.
Bibliografia
Jaume Baguñà e Marta Riutort, The dawn of bilaterian animals. The case of acoelomorph flatworms, PubMed, 2004
Marc H.E. de Lussanet, Opposite asymmetries of face and trunk and of kissing and hugging, as predicted by the axial twist hypothesis, PeerJ 2019 presso NCBI
Immagine di coprtina: Synalpheus pinkfloydi maschio, dall’Arcipelago delle Perle, Panama. Foto di Arthur Anker, CC BY 3.0 via Wikimedia Commons
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